Venerando pellegrino il divino Sole,
inneggio al rito ancestrale del vino,
nella pazzia di grilli e cicale, scorgo parole,
il pianto per il calore della pietra leccese, di un bambino.
Come pietra preziosa fusa, fluisce
Sovrano baciante il Mare,
il canto dell’amico delfino
sbeffeggia chi non l’ha capito,
ruotare, saltare, urlare e cantare,
scintillano corone di stelle
su milioni di muti ulivi
urlanti alla notte
il grande calore.
inneggio al rito ancestrale del vino,
nella pazzia di grilli e cicale, scorgo parole,
il pianto per il calore della pietra leccese, di un bambino.
Come pietra preziosa fusa, fluisce
Sovrano baciante il Mare,
il canto dell’amico delfino
sbeffeggia chi non l’ha capito,
ruotare, saltare, urlare e cantare,
scintillano corone di stelle
su milioni di muti ulivi
urlanti alla notte
il grande calore.